Penna USB anti 5G è questa la truffa del secolo?

Ultimamente sia in Italia che nel mondo ci sono enormi dibattiti sul futuro del mondo TLC e più in particolare sulla nuova tecnologia 5G, da qui nasce un’idea geniale (peccato si tratti di una truffa) di creare e vendere una penna USB che protegge dalle “radiazioni” emesse dal 5G.

Da tale dibattito nascono due fazioni, da una parte troviamo chi si oppone al 5G indicandolo come dannoso e dall’altra chi non vede l’ora di testare le sue potenzialità. Da questa paura mista ad un po’ di ignoranza dei truffatori hanno avuto un’idea apparentemente geniale, vendere una penna USB che protegge dalle radiazioni prodotte dal 5G. Questa penna USB è in vendita per meno di €400.

Il progetto denominato 5GBioShield promette ai suoi clienti una totale schermatura dalle radiazioni emesse dal 5G, potrete infatti acquistare una delle avanguardistiche penne USB a questo link. Se navigate un po’ nel sito e cercate qualche informazione questa società e sul loro prodotto, essi affermano di utilizzare una tecnologia di “catalizzazione olografica quantistica“. Tali parole non sono però altro che una supercazzola per attirare, come detto prima, le persone un po’ ignoranti in materia.

5GBioShield penna USB

Dei ricercatori hanno analizzato una di queste penne USB ed ha fatto una scoperta che va oltre il comico, tale penna USB non è altro che una comune memoria di archiviazione con una capacità di 128MB. Tali memorie di archiviazione sono prodotte in Cina e a quest’ultime è poi apposto un adesivo che le rende più accattivanti.

Sebbene molte testate giornalistiche, compresa The Verge, hanno detto di non comprare tali dispositivi, ecco che Tony Hall membro esterno del comitato consultivo sul 5G di Glastonbury (un ente che si occupa di indagare sui pericoli del 5G), ha caldeggiato l’acquisto di queste penne USB.

La 5GBioShield si è difesa asserendo:

“Siamo in possesso di una grande quantità di informazioni tecniche, con numerose ricerche storiche di supporto” , ha affermato Anna Grochowalska, “Per quanto riguarda l’analisi dei costi prodotta dalla vostra ricerca, credo che la mancanza di informazioni approfondite non vi guiderà al calcolo esatto delle nostre spese e dei costi di produzione, compreso il costo dell’IP”.

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FONTE

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Valerio Gambino
Valerio Gambinohttps://ko-fi.com/K3K0JBZ8
Sono nato a Palermo nel 1996. Studio presso l'Università di Palermo "Ingegneria Informatica e delle Telecomunicazioni" e lavoro come PHP Developer. Il web è lo strumento con cui comunico le mie passioni: il mondo Tech, il calcio e la Formula1. Mi interessano molto anche i Social Media, come comunicare con essi e come farsi notare in questo mare di pixel, ADS e frammenti di codice.

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